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Time after Time.

  • Sara Uano
  • 11 gen 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Mio figlio è stato ricoverato, la madre di S è caduta dalle scale, e quella della mia amica A è passata a miglior vita. Un fine/inizio con il botto - meno male erano stati vietati - !

Il telefono ha consentito di rendermi vicina, ma non basta. Con S. ci siamo scelte. Geneticamente diverse, ma sorelle. I doni più belli, lei e la libera scelta. Lei è Donna e come togliersi dalle situazioni difficili è il suo pane quotidiano.

A. è come me, sarcastica. Ci rendiamo forti, ci automotiviamo, dentro dolore, ma la facciata...christosantissimo è favolosamente granitica. Volevo esserci, abbracciarla, forte. Il contatto fisico non è il mio forte. In realtà, se avessi potuto, una volta arrivata, insieme a lei, avrei intonato e danzato una Haka, per intendersi: quella della nazionale neozelandese di rugby. La vita mette alla prova e non ci sono parole adeguate per sostenere ed alleggerire il dolore delle persone a noi vicine. Nulla può farci respirare a pieni polmoni, l'aria si ferma ad un certo punto, il punto della fatica, il punto dell'anima che fa male.

Poi, arriva il giorno della primavera del cuore, quello in cui l'aria è carica di vita che si rinnova tutto d'un colpo. Non te ne accorgi fino a quando i tuoi occhi non realizzano quello che hanno davanti, fino a quando il groppone alla gola non scende, fino a quando il peso allo stomaco non va via e rimane solo un leggero pizzicorino. Quello è il momento in cui alzi lo sguardo e respiri. La senti arrivare, riempie i polmoni. Sorridi e dici:Eccoci. Ti senti nuovamente bella e non più un rottame vecchio e stanco che procede a rilento in corsia di emergenza.

La squisita condizione di dolore che siamo abituati ad affrontare per un po' ci abbandona. Fino alla prossima scalata.

La morte è un duro passaggio, non tanto per coloro che ci lasciano, ma per noi che restiamo. Gli affetti più grandi lentamente se ne vanno, uno alla volta, mentre noi rimaniamo in attesa che la disperazione della perdita si attenui. Nella mia visione romantica di tutto ciò che mi circonda ho chiuso tra mente e cuore le persone che mi hanno lasciato e le ho sepolte in posti diversi; chi su una collina davanti al mare, chi su una montagna. Tutti con un albero sopra il luogo della loro sepoltura. Arriva primavera, fiorisce il ricordo, rifioriscono loro nella mia mente e sorrido. Le stagioni del dolore. Ci vuole tempo e a volte una vita non basta. Nonno e Nonna sono sotto un ciliegio in montagna. Ora c'è la neve.


Piove e mangio cioccolato.

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