E' tempo di rifare l'orto.
- Sara Uano
- 30 mar 2016
- Tempo di lettura: 1 min

Primavera, polline come se piovesse ed io spero di annegare in una vasca di antistaminici.
Chiudo gli occhi..e lo vedo..Nonno che vanga l'orto. Semina con cura e precisione. L'albicocco e la panchina che gode della sua ombra, la sabbiera dove con la mia amica A. abbiamo passato la nostra infanzia.
A. era li anche la mattina in cui morì mia Nonna, mi aspettava per giocare. La mia infanzia è finita quel giorno. A. è rimasta per sempre.
E' sporco di terra e la fronte imperlata di sudore, il fazzoletto di stoffa sempre in tasca, rosso in volto. Alza lo sguardo ed incrocia il mio, mi sorride.
Sono questi i momenti che serbo nel cuore.
Bisognerebbe dire alle persone a cui vogliamo bene ciò che ricordiamo di loro, i momenti di rara bellezza che portiamo nel cuore.
Non voglio che nulla sia lasciato al caso ed incompiuto.
Questa notte ho parlato con mio padre. Gli ho parlato dei miei ricordi, della prima volta che l'ho incontrato, di ciò che la mia mente ed il mio cuore hanno deciso di scrivere nella mia anima in maniera indelebile. Abbiamo riso, ci siamo presi in giro. Abbiamo perso più di trent'anni.
Una vita paragonabile ad un caleidoscopio...sembra confusa ed in continuo mutamento. In realtà quei piccoli frammenti colorati si muovono in maniera precisa e geometrica. Torna sempre tutto al proprio posto ed al momento giusto.
Oggi è caldo..metto il collirio e chiudo gli occhi, devo guardare come Nonno mette in trazione il filo per tendere i panni.
Il dolce dolore dei ricordi.
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