Mary per sempre.
- Sara Uano
- 24 mag 2017
- Tempo di lettura: 1 min

Il tempo di coloro che vivono in affanno è zoppo.
Bisognerebbe scegliere uomini che fermano l’auto, corrono ad aprirti lo sportello, ti porgono la mano e ti fanno ballare il pezzo che scorre in quel momento.
Uomini ancora capaci di delicatezze ed attenzioni. Che per te, donna, seguirebbero ogni passo.
“Mettiamola così: proprio perché sei tu lo faccio!”
Non dobbiamo fare la differenza, ma Essere la differenza.
Mi siedo sul terrazzo, è tardi, accendo una Winston blue 100, a me piacciono così, mentre assaporo l’aroma, ti do le spalle, non posso guardare, non voglio pensare.
Ma tu ci sei, nel buio vedo le peonie bianche, non sono sicura che sia la vista, ma il ricordo di te, dell’uomo che sei per me, piove ed il profumo diventa intenso.
Mi giro, guardo verso le montagne, ci sei, non te ne sei mai andato.
Confido nell’arte della pazienza, nel tempo tiranno che non ti fa godere, ma che ad un certo punto, per qualche legge suprema, ripresenta il conto, portando, anche se in ritardo, ciò che avresti voluto avere, possedere.
Cerchiamo libertà, ma il senso di proprietà prevarica, sull’amore, sul tempo.
Chi chiami quando hai un problema, lì risiede il tuo cuore.
Evitare, non vuol dire riuscire a smettere di pensare.
Ci sono giorni in cui il cuore pesa un po’ di più, chiudo gli occhi, sento la tua voce, vedo il tuo incedere elegante, sento il tuo profumo.
Ci facciamo bastare attimi.
Vita, io aspetto il conto.
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