Profumi d'estate
- Sara Uano
- 6 lug 2017
- Tempo di lettura: 2 min

L’attesa di queste sere e poi, finalmente, il cicaleggiare che introduce l’avvento dell’estate.
Il mio Super vicino di casa questa sera giocava a palla con i miei figli, ed io in un respiro sono tornata alle serate dell’infanzia, dove con O. passavamo il dopo cena giocando a pallone fino a tarda sera, con Lui che controllava che non ci si facesse male, seduto sul suo sgabello in ferro a tre piedi.
Giocavamo nel vicino cortile della scuola fino a non riuscire a vedere più. Poi, ad un tratto, la sua voce tuonava: il richiamo; e noi stanchi e sudati ci davamo appuntamento l’indomani. Si correva a casa a perdifiato come se il mostro ci inseguisse, coraggiosi insieme, ma piscia a letto appena ci separavamo. La magia del poter stare svegli oltre l’orario ci rendeva carichi di adrenalina e per prendere sonno ci voleva del tempo.
Avevamo grandi giardini a disposizione per le nostre marachelle, ed in quello di O. si riuscì a costruire persino una capanna sull’albero.
Si sono susseguiti molti anni da quel nostro ultimo incontro, passo ancora davanti a quella che una volta era stata la sua casa, non abita più lì ed in quel giardino ora rimangono solo le nostre grida di ragazzini. La fontana comunale dalla quale scavalcavo per correre a casa sua evitando la strada, la staccionata che recinta la mia. Nulla è cambiato. Manchiamo solo noi. Ricordo ancora il profumo della casa dove abitava, vecchia, popolata in prevalenza da donne, sapeva di cibo buono, naftalina e lavanda.
Ci sono profumi che ti entrano nell’anima e mai più ti lasceranno, come l’odore della lacca per capelli di mia nonna. Non ho più risentito questi profumi, rimarranno ben custoditi nelle nostre cantine dei ricordi.
O, è estate! Corriamo in giardino a giocare a pallone.
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